Crisi d’identità

Crisi d’identità

Molte volte mi sono chiesto perché mi ostino a scrivere di economia, perché dedico il mio tempo a ricerche, analisi, elaborazioni.

Il fatto è che, poiché mi baso su dati certi, ottenuti da fonti ufficiali, mi illudo di poter fornire alle persone una visione reale di come stanno le cose convinto che il primo passo per ogni cambiamento sia la consapevolezza. Inutile mettersi a dieta se non si accetta di essere sovrappeso.

Insomma, mi sono illuso che altri la pensassero come me ovvero che questa società ha bisogno di un cambiamento e che la presa di coscienza di come stanno effettivamente le cose anche in economia potesse costituire una spinta al cambiamento.

Il fatto è che tutto questo non interessa. Non interessa perché, ormai, tutti sanno tutto.

Il mio podologo non è un podologo, ma un esperto virologo che quelli della TiVì mollali.

Stava strapazzando il mio alluce quando mi è venuta la pessima idea di riferirgli che mi ero fatto uno shortino di Astrazeneca. Bloccatosi schifato, mi ha invitato a mettere una moneta sul punto dell’inoculazione la quale moneta sarebbe rimasta attaccata come un magnete perché il vaccino contiene metalli ferrosi che poi (aggiunse) non sono nemmeno metalli ferrosi, ma sensori che consentono a Bill Gates di tenermi costantemente sotto controllo.

Il mio salumaio affetta il prosciutto tenendo conferenze di diritto costituzionale. L’anno scorso è andato dai Carabinieri a presentare una denuncia contro il premier perché i DPCM sono anticostituzionali. A nulla valse il mio invito a riflettere che Giuseppe si poteva permettere avvocati ben più tosti dei suoi e che -anzi- Giuseppe stesso è un avvocato. Chissà come è finita.

La terra è piatta. In effetti non è proprio tonda perché è uno sferoide oblato. Ma, allora, come ha fatto la spedizione di Ferdinando Magellano a partire da Siviglia il 10 agosto 1519 e tornarci il il 6 settembre 1522? Ovviamente con “l’effetto Pac-Man”[1].

Gli aerei in volo spruzzano agenti chimici per rimbambirci.

E quando chiedi il perché di tutto questo (io ci ho rinunciato da tempo), la risposta è che Bill Gates, il barone Rotschild e George Soros complottano per ridurci tutti in schiavi. Sghignazzo solo al pensiero di quei tre che hanno un gruppo su Whatsapp in cui si scambiano i piani del Nuovo Ordine Mondiale.

Pensa un po’ quanto frega al barone Rotschild del sottoscritto.

Pensa un po’ quanto può fregare a questi allucinati dei miei scritti di economia.

Qualche giorno prima della mia prima dose di vaccino anti Covid, è comparso sul mio fascicolo sanitario elettronico il certificato vaccinale. Fra Difterite, Tetano, Pertosse, Poliomelite e Vaiolo, compresi i richiami, ho ricevuto 27 dosi di vaccino più il punturone del servizio militare il cui contenuto sconosciuto mi tenne al riparo da qualsiasi malanno per almeno due anni.

Tutti i 27 vaccini furono obbligatori e ai miei genitori non passò nemmeno per l’anticamera del cervello di mettere in dubbio la loro efficacia per il semplice motivo che, durante e dopo la guerra, invece che con altri “illuminati da social”, si erano confrontati con il tifo e il paratifo e, certamente, salutavano con gioia le scoperte della medicina che permettevano ai loro figli di non subire tragedie simili. Altroché i sensori di Bill Gates.

I miei genitori erano consapevoli di ciò che conoscevano e comprendevano e di ciò che non conoscevano e non comprendevano. Erano consapevoli di non avere gli strumenti cognitivi per comprendere certe cose, ma non si permettevano di mettere in dubbio chi ne sapeva più di loro. Non avevano problemi di autostima nonostante tutti i guai della guerra perché compensavano i loro limiti onorando i propri Valori. Insomma, stavano al loro posto.

Perché la società si è involuta fino a questo punto? Perché, oggi, le persone, anziché ammettere di non avere gli strumenti per comprendere tutto e fidarsi di chi li ha, prendono la strada breve di accettare tesi bislacche, senza uno straccio di prova, perché sono facili da capire. Si chiama “dissonanza cognitiva”. La prova che quelle tesi sono corrette, per loro, risiede nel fatto che, sui malefici social, incontrano altri allucinati che sostengono le stesse tesi con buona pace della loro autostima. Si noti che non tiro in ballo il compianto Umberto Eco[2].

È nato prima l’uovo o la gallina? Mi chiedo cioè se le persone non si fidano più delle istituzioni e di ciò che esse comunicano oppure se siamo in presenza di uno scadimento culturale e intellettuale generale per cui chiunque, anche senza strumenti, può mettere in dubbio l’informazione ufficiale preferendo affidarsi a fonti la cui mancanza di autorevolezza è ovvia.

Comunque ho incontrato di peggio perché, si sa, al peggio non c’è fine.

Giorni fa, con un professionista affermato (non un podologo o un salumaio con tutto il rispetto per i podologi e i salumai che continuano a concentrarsi su piedi e prosciutti anziché sui massimi sistemi) si commentava la questione, oggi molto inutilmente tirata in ballo dai nostri politici, del problema dei giovani disoccupati e/o in casa con i genitori fino all’età adulta. In particolare si discuteva del fatto che i giovani d’oggi non riescono ad avere mutui dalle banche per comprare casa e mettere su famiglia.

Esponevo la mia opinione ovvero che le banche non agevoleranno mai i giovani perché basano le loro decisioni sulle risultanze delle centrali rischi, su contratti di lavoro a tempo indeterminato a cui, ormai, nessun giovane può ragionevolmente aspirare, eccetera. Inoltre, anche se lo Stato ci mettesse del suo come vorrebbe il premier Draghi (anticipo garantito) o il segretario Letta (imposta di successione per finanziare un fondo per i giovani), le banche non erogherebbero comunque i mutui perché, come hanno dimostrato all’inizio della pandemia, non si fidano della garanzia dello Stato.

Ho dipinto quindi uno scenario alternativo che non è farina del mio sacco, ma esperienza fatta in altri Paesi (USA, UK e Svizzera per la precisione).

Perché comprare tutta la casa? Perché non comprare solo i muri lasciando la proprietà del terreno a un terzo? In America si chiama “landlease”, in Svizzera non lo so, ma lo fanno anche lì. In pratica il proprietario dei muri (che occupa la casa) paga un affitto al proprietario del terreno pari a qualche punto percentuale in più del costo del denaro di quest’ultimo. Dato che il costo percentuale del terreno in Italia è consistente, il prezzo della casa diventerebbe più abbordabile. E se poi si volesse spendere ancora meno, perché non acquistare solo il diritto di abitazione? In Inghilterra si chiama “leasehold”. Il diritto di abitazione ha una durata (lunga) e alla fine, si può rinnovare o riscattare tutta la casa. Ho semplificato molto e ci vogliono alle spalle dei player finanziari che in Italia non ci sono perché il mercato finanziario è appannaggio delle banche. Comunque sia, questo schema permetterebbe di “far girare” il mercato immobiliare con la conseguenza di un apprezzamento dei valori dei terreni e delle case e, quindi, vincerebbero tutti: i proprietari dei terreni e delle case perché vedrebbero i loro cespiti rivalutarsi e i giovani che avrebbero più chance di farsi la casa, la famiglia e di diventare adulti una volta per tutte.

In effetti, mi aspettavo che la critica principale alla mia proposta fosse il problema dei tempi della giustizia. Che succede, per esempio, se non si paga l’affitto del terreno? In America ti portano via la casa senza tante storie e in fretta. Da noi, non si può fare (credo che sarebbe un “patto commissorio”) e quindi ci sarebbe da aspettare e rovinarsi il fegato.

Ma la critica è stata un’altra ovvero “una roba così, da noi, si fa con le case popolari e se fai un’operazione di questo tipo, poi ti dicono che sei un barbone che non puoi permetterti una casa”. Benissimo perché, così, per non farsi dare dei barboni, i nostri giovani saranno effettivamente dei barboni. Non fa una piega.

E non vale certo la pena di commentare l’effetto deleterio del benefico regno di Democrito sotto il quale viviamo che permette a un Senatore della Repubblica di dar fiato alla bocca e associare la tragedia della funivia del Mottarone e le sue 15 vittime (15 perché il bimbo di 5 anni sopravvissuto senza più i suoi genitori e il suo fratellino è la più vittima di tutte) ai mancati ristori. Caro Senatore, con la tua boutade ci hai confermato che “uno non vale uno”.

Infine, come non citare i vari circoli fondati su un’ipocrita applicazione di una fede religiosa. Non sto parlando di psicosette e simili, ma -per esempio- di quel movimento il cui acronimo è formato da due consonanti dove se non ti adegui al pensiero manipolato e, alla faccia di Freud, Jung e soci, se non rimuovi qualsiasi pensiero che gli adepti definiscono pro domo loro “trasgressivo”, non fai carriera in banca e altro. Lì, la consapevolezza c’è, ma è malata perché gli iscritti a quei circoli sono consapevoli di raccontarsi la favola del mago per ottenere i vantaggi sociali ed economici da cui noi esseri pensanti siamo esclusi. Il ché è ancora peggio anche se mi stupisce meno perché l’associazionismo di convenienza è sempre esistito.

Ma come fa una società problematica come la nostra a uscire dalle crisi, a creare benessere, a crescere quando è popolata da terrapiattisti, amanti dei complotti della triade Gates-Rotschild-Soros, gente per cui la Goldman Sachs è una fabbrica di demoni anziché di soldi, persone che frenano ogni innovazione per paura dei giudizi del prossimo e manipolatori del pensiero?

È davvero un problema difficile perché il diritto di accesso di tutti, allucinati compresi, allo spazio pubblico della democrazia non lo hanno stabilito i social, ma la Costituzione. Siccome la democrazia e la Costituzione sono conquiste e, certamente, la soluzione non è il loro abbandono, la domanda è cosa fare di fronte all’esistenza degli allucinati, dei fifoni sociali, di tutti coloro che rifiutano la consapevolezza e l’uso del pensiero laterale. Insomma, di coloro che sanno tutto.

Avevo sperato che la pandemia riallineasse le persone con i miei genitori che se ne stavano al loro posto e si fidavano di chi ne sapeva più di loro, invece la situazione è peggiorata. Tutti sanno tutto.

Ma per tornare alla domanda del “cosa fare”, io dico che la risposta è non omologarsi e insistere. Da parte mia, dopo lo sfogo di oggi (per il quale ringrazio) prometto che, d’ora in avanti, insisterò con le ricerche, le analisi, le elaborazioni e i miei scritti. Nel frattempo, invito l’amico podologo e l’amico salumaio a concentrarsi nel far bene il proprio mestiere e lasciare ai virologi e ai costituzionalisti le questioni sanitarie e di diritto. Comunque, qualcosa di economia l’ho scritta anche questa volta (la soluzione per il mercato immobiliare).


[1] Secondo Darren Nesbit (non l’attore), una volta raggiunti i bordi della terra , gli aerei, come fossero enormi Pac-Man, scompaiono per poi riapparire dalla parte opposta. Lo scienziato, per giustificare la sua teoria, ha richiamato addirittura la relatività generale di Albert Einstein, sostenendo che l’effetto Pac-Man sarebbe dovuto al fatto che “lo spazio-tempo si ripiega su se stesso”. (Dagli atti del convegno “Flat Earth Convention” del 2018)

[2] “il Web non ha inventato gli imbecilli, ma ha dato loro, semplicemente, lo stesso pubblico che hanno i premi Nobel.” Affermazione pronunciata a Torino il 10 giugno 2015 chiacchierando coi giornalisti dopo aver ricevuto l’ennesima laurea honoris causa.

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